Pieffe Factory! Pieffe Factory! Pieffe Factory! Sarà il fatto che sia in Friuli; sarà il fatto che nel giro di poco più di un mese abbia ospitato gruppi del calibro di U.S. BOMBS, The Germs e The Casualties; sarà il fatto che dà grande spazio ai gruppi emergenti o che qualunque sia il giorno é sempre ben frequentato, fatto stà che questo é uno tra i migliori locali, se non il migliore, dove ascoltare la creme de la creme dei gruppi underground mondiali…e non sto esagerando. Lo si può chiedere addirittura ad Elisa, la nota cantante originaria di Monfalcone, scovata con le sue amiche al concerto degli Impact, gruppo ferrarese alla base della scena Hardcore italiana anni ’80.
La serata di cui andiamo a parlare, ed é solo una delle tante che meriterebbero di essere ricordate, é quella consumatasi nella serata di lunedì 18 maggio, dove i newyorkesi Casualties hanno devastato i numerosi fan per circa un’ora e mezza. Ma andiamo con ordine.
Il sipario si apre sugli ormai noti Muy Temible, gruppo hardcore della sempreverde scena pordenonese. Fanno loro il palco per solo mezz’ora, ma, credetemi, tempo più che sufficiente per sfiancare i presenti con canzoni tratte dal recente cd “vivere o morire” e qualche brano inedito. Un mix di tecnica, rabbia e presenza scenica che non può lasciare indifferenti e i consensi del pubblico lo dimostrano ad ogni concerto. Questa non è certo la prima esperienza rilevante per il gruppo punk-core di Pordenone, i cui membri si sono già trovati più volte a dividere il palco con band riferimento della scena hardcore italiana e internazionale come Skruigners, Concrete Block, Toxpack (Germania), D.O.A.(Canada), SNFU (Canada), tanto per citare alcuni esempi. A tutti gli interessati consiglio vivamente lo scaricamento gratuito del loro primo album disponibile sul sito www.pun4free.org e di visitare il loro myspace all’indirizzo www.myspace.com\muytemiblepunkcore.
Seguono gli abruzzesi One trax minds che sì, sono bravi, ma non convincono secondo me nel contesto della serata. Suonano un genere che definirei punk rock californiano e prendono vagonate di spunti da gruppi come Rancid, Pennywise, Propaghandi e compagnia bella. Prendono talmente tanto spunto che finiscono per diventare una specie di cover band dai pezzi propri, della serie che se li ascolti chiudendo gli occhi sul palco potrebbe esserci chiunque al posto loro. La sensazione è forse accentuata dal fatto che mi sembrano estranei all’atmosfera della serata: a me il punk californiano piace, ma in una serata piena di street e hardcore stonavano un po’. Diciamo che la loro presenza era giustificata dal fatto di essere il gruppo spalla ufficiale dei Casualties durante la loro permanenza in Italia, ma il perché non sto qui a chiedermelo. Detto questo bisogna però ammettere che le capacità non gli mancano e il pubblico resta comunque ad ascoltarli ondeggiando a destra e sinistra e tenendo il ritmo con la testa. Se volete saperne di più io il myspace ve lo lascio, sarete voi a giudicare: www.myspace.com/onetraxminds
Concludono il tutto i Casualties appunto, che con brani tratti dai dischi precedenti e dall’ultimo cd “we are all we have” infoiano un pubblico più e meno giovane che resta impegnato a prendersi a spallate e a ballare per tutta la durata dello show. Ascoltandoli da cd li ho sempre inquadrati come un gruppo piuttosto classico nell’ambito dello street punk: non innovativi, ma incazzati quanto basta e resta comunque il fatto che sono considerati una delle band più influenti del momento a livello di genere. Live spaccano il culo!! Convincono assolutamente, tengono botta dall’inizio alla fine e non perdono un colpo. Sono sicuramente aiutati dall’acustica e dal fonico-proprietario del locale che ti fa penetrare il suono nel cervello e ti pompa i bassi nello stomaco riuscendo comunque a mantenere nitido e chiaro il risultato, cosa assolutamente non da poco in concerti di questo tipo.
I Casualties mettono subito in chiaro le cose e aprono lo show con la title track del nuovo album: “we are all we have” appunto. La gente capisce subito che aria tira e su quei soliti quattro accordi buttati alla cazzo, ma pieni di energia, dà inizio a quella che sarà un’ora e mezza di fuoco. Non si perdono in chiacchiere i quattro, che sparano i brani della scaletta uno dopo l’altro senza bisogno di tirare fiato, asciugarsi il sudore o soffiarsi il naso.
Al Pieffe sbarcheranno a Marzo i californiani Total Chaos, tanto per restare in tema, e ad aprile verrà ospitata la reunion degli storici Peter Punk, per la gioia di qualche nostalgico o di qualche giovane che sbava per le vecchie glorie del punk rock italiano. Queste ovviamente sono solo alcune delle numerose proposte del pieffe per i prossimi mesi. Per maggiori informazioni vi lascio anche in questo caso il myspace: http://www.myspace.com/pieffefactory.
Per concludere l’articolo una precisazione: stiamo parlando di gente brutta, sporca e cattiva; stiamo parlando di birra a fiumi, sbocco e pogo; stiamo parlando di chitarre incazzose e musicisti incazzati. Un qualcosa di non adatto a tutti insomma, una piccola isola felice in un mondo sempre più uguale, per questo ancora grazie Pieffe.
VIDEO DELLA SERATA