
Chi è Allo? Presentati.
Marco Allegri
Di dove sei?
Siamo di Cremona, dico siamo perchè in questa veste rappresento un’etichetta discografica che si chiama “La Valigetta”.
Quando nasce l’etichetta?
Due anni fa, gennaio 2007, con un’idea rimasta nel cassetto un pò troppo, ragionavo nella scena indie-rock, bazzicavo, mantenendo questa ideuccia di aprire un’etichetta indipendente e mi ero ripromesso di aprirla o comunque di provarci quando trovavo qualcosa di interessante.
E’ successo a gennaio 2007 quando ho organizzato il concerto dei Mojomatics, un duo di Venezia che fa garage, rock’n'roll… e poi così dal nulla, abbiamo fatto la partita IVA e siamo partiti.
Quali artisti comprende il vostro roster?
Attualmente stiamo lavorando sulla scena electro, quindi su Useless Wooden Toys, Titan, che è un giovane talentuoso abruzzese, mentre fra pochi mesi entreranno Blatta & Inesha da Catania, di cui tra l’altro mi piace ricordare Inesha come scratcher della scena hip-hop anni ’90 e dj degli O.T.R. quindi un grande collegamento con l’hip-hop italiano… poi i 3 is a Crowd, anche loro di Milano con gran repertorio hip-hop e poi una release speciale nel 2010 di Rifoki (Bob Rifo & Steve Aoki).

Tra gli artisti del vostro roster si può riconoscere una linea comune di sound, abbastanza controcorrente, in una scena in cui tira soprattutto l’elettronica “rumorosa” voi puntate molto sulla old-school, come mai?
Perchè nel ’97 io ero all’ Hip-Hop village al Forum di Assago, quindi fondamentalmente sia io che Coojo, che è il mio socio, veniamo entrambi da un background rispettivamente hip-hop e funk e non potevamo fare altro che puntare su questo sound perchè è quello che ci piace.
Parliamo di etichette: in questo periodo in cui è diffuso il fenomeno dell’”home-producing”, cioè che chiunque dotato di un software crackato e un controller midi può creare musica a casa sua, per poi autopromuoversi tramite blog, hype ed grafica accattivante, uscendo come unsigned: come si pone un’etichetta nei confronti di questo fenomeno, in altre parole, perchè un home-producer dovrebbe affidarsi ad un’etichetta quando potrebbe sfondare in un altro modo?
Perchè il passaggio è: io produco un pezzo devastante nella mia cameretta, lo mando ai blog, poi comunque ho bisogno di uno scheletro sotto che ci lavora; per farti un esempio sulla nostra pelle, il pezzo di Titan, Bruxism Groove ha più o meno 8 mesi, la storia vuole che lui ci ha chiamato e noi siamo andati a sentirlo ma lui l’ aveva già pubblicato su myspace ed era già stato postato su blog in francia; il fatto di aver dietro un’etichetta a lui è valsa la riproposizione, la lavorazione masterizzazione e il dargli una forma ufficiale per farlo risalire come fosse rinato, per non lasciarlo nel dimenticatoio in qualche blog e Van Helden, Mstrkrft e tanti altri stanno impazzendo per questo pezzo, quindi l’utilità nel caso di Titan è stato ridargli vita.
Parlando del pezzo di Titan, i remixer che avete scelto sono tutti più o meno sullo stesso genere musicale House/Electro-Funk, cosa un pò insolita per il periodo perchè si tende a riproporre le release in vari generi, per colmare vari bacini d’utenza musicale…
E’ un pezzo talmente funk, ha un campione lunghissimo, tra l’altro di un gruppo italiano (Easy Going) anni ’80, che pensarlo in una chiave non funk, hip-hop o house ci sembrava di violentarlo, ci è piaciuto di più quindi mantenere dei paletti per evitare di “sbrodolare”, quindi abbiamo dato varie sfumature, His Majesty Andre più club, Useless Wooden toys più fidget, ma sempre senza sforare in altri generi.

Parliamo della scena italiana: all’estero siamo famosi essenzialmente per Crookers e The Bloody Beetroots…secondo te il loro sound rappresenta veramente la finezza e il talento prettamente italiano rispetto agli europei che -generalizzando- tendono più a seguire cosa va e riproporlo? Perchè secondo te escono di più questi nomi magari rispetto a un progetto come Scuola Furano che è fondato sulla ricerca e sul gusto?
Hai dimenticato Benny Benassy, noi dobbiamo tutto a lui, perchè è l’uomo della svolta, e ha vinto un grammy l’anno scorso con un remix a Public Enemy.
Per quanto riguarda gli altri io non vedo il fatto che se esce Bob o il Phra e Bot escono al posto nostro, attualmente a livello mondiale rappresentano un’eccellenza, non c’è nessuno che stanno producendo le cose così bene. Quindi non vedo l’idea che ci rubino spazio, sono dei talenti che ci ricorderemo per tanto tempo, capitatici per caso in questa annata, ed è una dimostrazione che è già un anno e mezzo che se ne parla e non ne sono arrivati degli altri, quindi non è una sorgente infinita di talenti, sono loro speciali (fortunatamente e sfortunatamente) capitati nello stesso momento ma non sono da valutare come talenti italiani che si ripeteranno ciclicamente, è perchè sono bravi e perchè ne sanno.
Il sound europeo, in questo momento di stallo, secondo te da che parte butterà?
La mia sensazione è quella che si stia ritornando alla house/funk anni ’90, e quindi il fatto che progetti poco affini, vedi Mstrkftr, a cui abbiamo mandato il promo di Titan, ci hanno risposto richiedendo collaborazione con lui, tutti questi feedback ci fanno capire che il sound butta lì.
Inoltre A-Track che produrrà un mixato di Duck Sauce per la rivista inglese Mix Mag e ci è stato chiesto Bruxism Groove. Quindi se A-Track che non sapeva neanche della nostra esistenza ci ha chiesto di Titan vuol dire che si sta andando in quella direzione.
Allo come dj: ho sentito il tuo set e devo dire che sulla selezione non c’è proprio niente da dire, si passa dagli ever-green di Oizo alle ultime uscite come Duck Sauce, un bel “minestrone” di roba buona. Quale disco non pui togliere dalla valigetta?
Di “old” Flat Beat di Oizo, non si muove mai dalla Valigetta; di dischi recenti, la cosa più bella che riesce a smuovere ogni situazione, senza che nessuno la conosca perchè è una release quasi secondaria è il remix di Boy 8-Bit di “What” di Jack Beats & Mc Dynamite, è una bomba.
Cosa consiglieresti ad un producer che punta ad entrare nella tua etichetta?
Di fare quello da cui viene, abbiamo visto che mille cloni dei nostri bei fenomeni italiani sono o scomparsi o comunque arrivati 10 gradini sotto e non hanno speranza.
Forse perchè a differenza dell’electro per fare House bisogna saperla fare?
Solo l’esempio del disco dei Crookers in uscita, non è solo pista, ti ritrovi a creare canzoni, quindi fondamentalmente dritti per la propria cosa: se a 17 anni pogavi per i Nofx fai quello.
in questo senso la storia di Titan è molto bella, è un ragazzo giovanissimo che fa i pezzi riprendendo i vecchi dischi che gli piacevano tagliuzzandoli, e vedere i feedback di gente come Mstrkftr è bellissimo.
Tu hai suonato solo in Italia?
Per Adesso si.
Come la vedi la scena italiana a livello di club, gente, stile?
Siamo totalmente indietro, arrivati ad un certo punto in italia hai senso, poi c’è un’asticella da superare. O fai come i crookers che riempiono i palazzetti oppure bisogna trovare dei promoters adatti che ti riempiano i locali. E’ difficile pensare ad eventi come in America, in cui sullo stesso palco trovi nomi come Chromeo, Steve Aoki, Bloody Beetroots, Crookers….guardi la locandina e ti chiedi “Come è possibile?”. Da noi sanno lavorave sulle prevendite, sulla gestione delle pubbliche relazioni ma è limitato al singolo evento. Fuori c’è la continuità, c’è un problema proprio di attitudine alla omogeneità della programmazione da noi, ci sono locali che propongono serate vicine di generi totalmente diversi ed è chiaro dopo che nascono le “mafiette” e si pestano i piedi a vicenda.
Poi c’è anche la disponibilità, sia nell’investire sui progetti poco conosciuti ma interessanti, vedi locali come Social Club, Fabric, sia nei rapporti umani. La cosa più incredibile è che se gli mandi un’email ti rispondono, se la mandi ai Magazzini Generali non ti rispondono!
Sono prontissimi ad annusarle le cose buone prima che esplodano invece di aspettare che prendano il volo per investirci soldi.
Quali saranno le prossime uscite della Valigetta?
A settembre il nuovo EP degli Useless Wooden Toys “Fuckin’ Business” di cui faremo la release party “Festival della Valigetta” all’interno della Magnolia Parade a Milano, con remix di Stupid Fresh dall’inghilterra, Blatta & Inesha da Catania e 3 Is A Crowd da Milano, poi seguirà l’EP di Blatta & Inesha con remix di NT89 ed altri, 3 Is A Crowd è in lavorazione, e gestiremo l’uscita di Rifoki di cui abbiamo preso la licenza.
Guarda il video dell’intervista!