
Aesop Rock – Daylight (Labor Days – 2001 – Definitive Jux)
“Yes yes y'all, and ya don't stop, keep on, to the break of dawn!” – “Si si tutti, e nessuno si ferma, continua, fino all'alba!” – Quanto è rappusa questa espressione? E' così che comincia il pezzo di Aesop Rock “Daylight” – “Luce del giorno” – col classico “iessiessio!” che incalza e, in questo caso, introduce la strofa del singolare mc newyorkese. Dico singolare perchè il suo modo di costruire i testi è veramente diverso da qualunque altro mc che conosca: oltre ad utilizzare un vocabolario vastissimo, completo di slang e citazioni letterali, storiche ecc., Aesop scrive le rime come un flusso di coscienza – “Stream of Consciousness” – quasi senza punteggiatura e prese di fiato. Il risultato, confusionale al primo ascolto, ma coinvolgente, è una cascata di parole che esprimono quanto l'artista senta il desiderio di comunicare. La base di “Daylight”, prodotta da Blockhead, beatmaker di New York, collaboratore di Aesop fin dagli esordi, è molto melodica ed orecchiabile, così che la musica renda più leggero l'ascolto delle rime interminalbili. Aesop Rock fa dischi dal 1998, con l'ultima uscita nel 2007 (“None Shall Pass”) ha all'attivo ben 5 album da solista, 3 EP e una compilation. In questo caso, il brano è tratto dal terzo album, “Labor Days”, un concept album in cui il rapper delinea un ritratto della vita di tutti i giorni, e i suoi relativi problemi, della classe operaia.
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Gil Scott-Heron – Home is where the Hatred (Pieces of a man – 1971 – Flying Dutchman/RCA)
Provate ad ascoltare quando Gil canta “…I'm on my way home” nel primo verso della canzone e sentite come chiunde il vocalizzo della parola “home”: bene, quello è il marchio di fabbrica. Musicista e poeta di Chicago, Gil Scott-Heron è ispirazione per molti artisti soul e non solo: è stato uno dei primi a praticare l'arte della “spoken word soul” – “soul parlato” – da cui artisti della futura cultura hip hop hanno preso ispirazione e spunto per la creazione della loro arte comunicativa. Nel brano, tratto dal secondo album, “Home is where the hatred is” – “La casa è dove c'è l'odio” – Gil racconta la sua paura per il ritorno a casa, dalla quale si è allontanato da tre giorni e nessuno sembra essersene accorto, un ghetto dove si aspetta di non trovare altro che dolore, povertà, droga e odio: “Might not be such a bad idea if I never, never went home again”- “Non sarebbe stata una brutta idea se non fossi mai, mai tornato a casa”. Il pezzo è stato campionato da Kanye West in una traccia del suo secondo album, “My way home”: più che una canzone si tratta di uno “skit” – interludio – su cui solo Common rappa una strofa per lasciare spazio al campione del brano originale utilizzato in porzione massiccia.
Yo!
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Joe Cassano – Nocche dure “Live version” (Missione Impossibile – 1999)
Qui si parla di una leggenda dell'hip hop italiano: Joe Cassano è stato un mc italo americano, morto prematuramente nel '99, che nei pochi anni di attività nell'ambito hip hop ha comunque lasciato un segno indelebile. É uno degli mc più stilosi che l'Italia abbia mai avuto, con il suo slang mezzo italiano e mezzo americano e la sua voce, talmente particolare da sembrare quasi una caricatura. Alla fine degl'anni novanta milita in una crew di Bologna, la PMC (Porzione Massiccia Crew), della quale faceva parte anche Inoki. In questo periodo sforna numerose collaborazioni con altri artisti nostrani: ad esempio nell'album Novecinquanta di Fritz Da Cat canta un pezzo -“Notte e Giorno”- che è una pietra miliare dell'hip hop nostrano, proprio assieme all'amico Inoki, mentre partecipa anche al pezzo “Teste Mobili” nell'album “Sindrome di fine millennio” degli “Uomini di Mare” ovvero Dj Lato e Fabri Fibra. Il pezzo che vi ho postato è una strofa registrata in live, su una stumentale ,di cui non so la provenienza, di un pezzo la cui versione originale si trova nell'album postumo di Joe Cassano, “Dio lodato”. Questa versione è invece compresa nella compilation di artisti vari fatta da Dj Gruff, nel 1999, “Missione Impossibile”. Nonostante il brano duri meno di due minuti, senza ritornello, Joe Cassano sfoga tutto il suo stile e tutta la sua grassezza. Ti spaccherà di sicuro.
Yo!
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