33 e 1/3 – Consigli per gli ascolti – N 12

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Hudson Mohawke – “Overnight” [Polyfolk Dance EP, Warp Records, 2009]

Hudson Mohawke - “Overnight”

 

 

 

 

 

 

Ross Birchard, aka Hudson Mohawke è un talento scozzese di 22 anni, già conosciuto come Dj Itchy (pseudonimo con il quale è arrivato alla finale degli UK DMC a 15 anni). Questo EP che a breve verrà esteso ad LP contiene la massima espressione della freschezza di un genere figlio di Hip-Hop, Dubstep ed Happy-Hardcore che in pochi padroneggiano. Con i 20 minuti scarsi di questo EP Hudson Mohawke ci fa entrare nel suo parco giochi dove probabilmente regnano vinili old-school e piatti al posto della playstation. Overnight è il pezzo che arriva più diretto all'ascolto, in una mitragliata di cymbals degradati rimbalza un campione vocale ed una chitarra malinconica che si combattono il protagonismo sul tappeto di beat dubstep. Vedere un giovane arrivare da una delle città più povere d'Europa con un talento simile fa solamente sperare in un futuro musicale più originale e ricercato, cosa che avranno sicuramente pensato a casa Warp, che gli ha prodotto il disco e produrrà anche l'album in arrivo.
Largo ai giovani!

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Hudson Mohawke Myspace

 

Shadow Dancer – “What Is Natural” [Golden Traxe LP, Boysnoize Records, 2009]

Shadow Dancer - “What Is Natural”

 

 

 

 

 

 

Paul Farrier, aka Shadow Dancer che si rifa (a scapito di una mostruosa coincidenza) ad un videogioco targato SEGA del 1989, viene prodotto da Boysnoize Records nel 2007, con l'EP omonimo, dopo un anno di produzioni sotto due etichette minori. L'EP riscuote subito successo, in un anno in cui regnava la nu-rave e la Ed Banger dettava legge con i metallari Justice questo ragazzo classe 1982 proveniente da Manchester è riuscito a sfondare senza passare per l'overdrived bass . Dopo altre due produzioni nell'anno successivo, sono stati raccolti tutti i suoi lavori nell'album uscito quest'anno “Golden Traxe”, all'interno del quale possiamo trovare bombe incendiarie da dancefloor come Soap e pseudo-ballade come Drive Time, sempre restando sul fatto che è un album prettamente dance, il cui sound però non sfocia mai nell'esagerato, conservando sempre ritmiche, campioni ed effetti che ricordano la prima Acid-House.
Ombra nella Luce.

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Shadow Dancer

 

Bernard Fevre – “Dali” [The Strange World Of Bernard Fevre LP, L'Illustration Musicale, 1975]

Bernard Fevre - “Dali”







La prima cosa da fare prima di descrivere questo artista e sentire le sue opere è soffermarsi sulla data di produzione di questo album: 1975. In quegli anni l'elettronica non esisteva, c'erano rari casi (Kraftwerk, Ultravox, Jean-Michel Jarre) di sperimentazione di un genere che ancora non vedeva proprio collocazione nel panorama musicale dell'epoca. Bernard Fevre con un sintetizzatore Moog e delle Drum Machine primitive crea questo album capolavoro e rara perla di sperimentazione elettronica. Lo strano mondo appunto lo definisce, un mondo inesplorato, una giungla in cui è difficile muoversi con facilità. Oggi, avendo a disposizione tutta l'evoluzione della musica elettronica, si può solo ammirare come colse perfettamente lo spirito non-dance ma atmosferico e spirituale che tuttora viene prodotto senza sostanziali cambiamenti, se non dovuti all'evoluzione tecnologica. Negli anni, probabilmente influenzato dai guru come Moroder, si adoperò anche in un progetto dance italo-disco chiamato Black Devil Disco Club insieme a Jacky GIordano sfornando pezzi come “Coach Me” ed altri, ristampati negli ultimi anni su Rephlex.
Visionario.

 

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Bernard Fevre Myspace


 


David Freeman


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33 e 1/3 – Consigli per gli ascolti – N 12

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33 e 1/3 - Consigli per gli ascolti

Derek and the Dominos – Layla (Layla and the assorted love songs – 1971 – Atco)

Derek and the Dominos

Solitamente questo pezzo si attribuisce ad uno dei più famosi e talentuosi chitarristi blues della storia ovvero “Slowhand”, mano lenta, Eric Clapton. “Layla” è in realta il singolo del gruppo rock-blues “Derek and the Dominos”, di cui Clapton era chitarra melodica, che ha avuto un periodo di attività di un solo anno dal 1970 al 1971. Il testo e il titolo del brano sono ispirati da un romanzo in versi “Majnun e Leylà”, del poeta classico persiano Azero Nezami. La storia racconta di una principessa che per volontà del padre è costretta a sposare un uomo diverso da colui che era innamorato di lei, causando la pazzia di quest'ultimo. Clapton che, ai tempi, era innamorato di Pattie Boyd, moglie dell'amico George Harrison, associò la storia alla sua esperienza e scrisse “Layla”. Il risultato di questa ispirazione è eccezionale. Il pezzo è composto in due parti, la prima più rock, in cui Clapton è il protagonista con la sua voce e con un riff di chitarra disperato, la seconda più strumentale e armonica in cui entra un pianoforte inaspettato che stravolge completamente l'atmosfera del brano.

 

Yo!

 

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www.ericclapton.com

 

Al Green – You are so beautiful (Everything's OK – 2005 – Blue Note)

Al Green - Everything's OK

Grande Al Green, super interprete e voce soul-gospel dei floridi anni 70. Forse non è noto ai più, anche se credo che il nome suoni conosciuto. Al Green è famoso soprattutto per una sua canzone, “Let's stay together” del 1972 con la quale scalò le vette delle classifiche per settimane, pezzo rispolverato da quel genio di Quentin Tarantino nel suo “Pulp Fiction” nel 1994. “You are so beautiful” è un pezzo interpretato di recente, che non ha eguagliato il successo di quei tempi, però a mio parere va apprezzato ed ascoltato. Il brano, scritto e originariamente cantato nel 1974 da Billy Preston, pianista americano, è diventato famoso grazie ad una versione di Joe Cocker. Molti altri artisti si sono cimentati nella cover di questa canzone, nomi del calibro di Diana Ross, Ray Charles e Kenny Rogers, ma questa versione di Green in quanto a soul le batte tutte. Se amate una donna, questa è la canzone perfetta da dedicarle. Love.

 

Yo!

 

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Microspasmi – Eroi alla finestra (13 pezzi per svuotare la pista – 2003 – Vibronauta Prod)

Microspasmi - 13 pezzi per svuotare la pista


E' difficile sentite un mc inarrestabile e molesto come Medda sulle produzioni grasse e senza troppi fronzoli del compare Goedi (si pronuncia “gudi”). Il pezzo è tratto dal loro secondo lavoro come gruppo, il primo con il nome “Microspasmi”, del 2003. Dal titolo dell'album già si può intuire quale fosse stato il loro pensiero sul rap: pochi abbellimenti, tanto contenuto e a chi non piace che si attacchi. I lavori successivi a questo, “16 punti di sutura” e “Voce del verbo essere” (album solista di Medda) cambiano nel modo di concepire la musica, un po' come se avesserò ceduto alla tentazione di fare ritornelli più orecchiabili e basi con suoni più moderni e meno campioni così da essere apprezzati da un pubblico più vasto. Sinceramente li preferisco grezzi e ignoranti come agli inizi. In “Eroi alla finestra”, un'aspra polemica contro i politici italiani, si capisce subito cosa intendo per ignorante e molesto.

 

Yo!

 

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Regular John

 

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