
Tyrone Davis – Can I change my mind (Can I change my mind – 1959 – Dakar)
“Il supercafone eccolo qua, Piotta è il suo nome, nun lo scordà!” Scommetto che non potete fare a meno di cantare questo ritornello ascoltando il pezzo di Tyrone Davis. D'altronde chi ha prodotto la base di “Supercafone” del Piotta non ci ha messo troppa fantasia, il campione è tale quale all'originale, infatti il pezzo spaccava ai tempi. Chi ci ha messo del suo è Tyrone Davis, cantante soul americano dalla voce inconfondibile che in trent'anni di carriera ha sfornato tantissime hit, tra cui questo brano del 59. Qui ci racconta una storia d'amore su cui ha un ripensamento dopo essersi accorto che la sua donna non ha avuto nessun cenno di reazione alla notizia che lui se ne sarebbe andato. Un fatto strano in questo brano è la contrapposizione tra l'argomento un po' malinconico del testo e la brillantezza e la carica che invece la musica scaturisce. Quando ascolto pezzi così mi viene da pensare che una volta per fare la musica bisognava necessariamente saper suonare uno strumento, mentre adesso, purtroppo e per fortuna, chiunque con un computer può fare le sue canzoni…la differenza però si sente.
Yo!
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Jeru the Damaja – Me or the Papes (Wrath of the Math – 1996 – Payday/ffrr)
Qui si parla dell'Hip Hop East Coast vero e proprio, quello che ti fa polleggiare ininterrottamente. Il pezzo “Me and the Papes” – “Io o i soldi” – è un singolo estratto dall'album “Wrath of th Math”, un capolavoro del Hip Hop anni 90, ed ha la struttura del classico pezzo rap, ovvero tre stofe rappate e tre ritornelli in cutting*, senza molte pretese di essere una canzone adatta al pubblico. Nonostante questo, anche non comprendendo per forza il significato delle rime, la canzone risulta molto orecchiabile e addirittura rilassante, grazie al timbro di voce di Jeru e al suo flow che rimbalza sulle batterie. Ai piatti abbiamo un master della produzione, con un suono riconoscibile al primo passaggio cassa rullante, ovvero Dj Premier, membro del duo newyorkese “Gang Starr”. Il campione di pianoforte deriva da un pezzo di Ahmad Jamal (pianista jazz statunitense), di cui Premier, come di consueto, ne ha colto la potenzialità, montando magistralmente le singole note di piano con dei piccoli ritardi sui quarti che creano un leggero fastidio al ritmo del pezzo…e qui sta il trucco. Dallo stesso pezzo Premier ha prodotto un beat per un altro pilastro dell'Hip Hop americano ossia Nas nel brano “The World is yours” tratto dall'album “Illmatic” del 1994.
Yo!
*tecnica del dj per cui vengono “screcciate” delle frasi prese da canzoni diverse, in modo da creare un collage di parole
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La Pina – Questa fly (Torino Boys Soundtrack – 1997 – Polygram)
La Pina adesso la conosciamo tutti come conduttrice di svariati programmi radiofonici, ma forse non tutti sanno che è una delle prime mc italiane. Ha iniziato all'inizio degl'anni 90 a bazzicare le scene hip hop underground fino a farsi notare dal gruppo di Varese gli “Otierre” – “Originale trasmissione del ritmo” – di cui facevano parte Esa (fratello di Tormento) e Polare. Inizialmente ha collaborato per alcuni pezzi per poi diventare membro ufficiale e caratterizzante del gruppo. La Pina è l'orgoglio femminile in rima, la ragazza con gli attributi. Nel pezzo “Questa fly” – “Fly Girl” è il gergo per identificare la ragazza che segue i canoni della cultura Hip Hop -, con uno stile e un flow tipico di quegl'anni, mette in mostra proprio questo suo lato femminista raccontando a modo suo una serata di festa: “Uno nove nove sette, l'hip hop con le tette non smette..”. La produzione, divertente, ha un tiro party da polleggio e si avvicina come stile a quello della West Coast anni 90 americana. Il pezzo, a cui partecipa anche Esa, fa parte della colonna sonora curata da Neffa del film indipendente del 1997 “Torino Boys” diretto dai fratelli Manetti.
Yo!
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